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La cura del dolore: esempio di una buona pratica clinica

La cura del dolore: esempio di una buona pratica clinica

La cura del dolore: esempio di una buona pratica clinica
| domenica 18 Ottobre 2015

La cura del dolore non è soltanto un dovere etico, ma l’esempio di una buona pratica clinica, poiché oggi è noto che il dolore severo costituisce un fenomeno patologico, una malattia nella malattia che influisce pesantemente sulla vita delle persone con effetti negativi anche sulla sfera psicologica, emotiva, relazionale.

La cura del dolore è un impegno di tutti i servizi sanitari e socio-sanitari: specifiche terapie del dolore vengono assicurate in ospedale, in case di cura, in assistenza domiciliare, in strutture residenziali.
Prendersi cura anche del dolore e della sofferenza in tutti i servizi assistenziali.

E’ a partire da questo impegno che il Servizio sanitario regionale ha promosso l’applicazione del progetto Ospedale senza dolore, nato dall’accordo Stato – Regioni del il 24 maggio del 2001, con l’obiettivo di cambiare attitudini e comportamenti degli operatori sanitari e dei cittadini nei confronti di un fenomeno – il dolore – a volte sottovalutato e considerato un evento ineluttabile.

Dolore


Il dolore post operatorio

Il dolore dopo un intervento chirurgico può essere previsto e dunque evitato con opportune terapie farmacologiche somministrate preventivamente e tempestivamente.
Un buon controllo del dolore post operatorio migliora la qualità dell’assistenza e del decorso post operatorio. Medici e infermieri del reparto sono a disposizione di ricoverati e familiari per approfondimenti.

Il dolore da tumore
Il dolore da tumore costituisce un esempio forte di dolore totale; gli ammalati non accusano solo dolore fisico ma anche psicologico, emozionale, spirituale ed hanno bisogno di un’attenzione costante per assicurare continuità al trattamento del dolore da parte degli operatori sanitari sia in ospedale, sia in hospice e in assistenza domiciliare. Rivolgersi al proprio medico di famiglia per approfondimenti.

La valutazione del dolore per una buona terapia
Al fine di una corretta valutazione del dolore e di una conseguente e adeguata terapia, gli operatori sanitari ascoltano gli ammalati, raccolgono tutti gli elementi utili per una corretta diagnosi, senza trascurare di valutare l’intensità del dolore utilizzando semplici scale di misurazione.
In ospedale, nella cartella clinica, come per gli altri parametri vitali (pressione arteriosa, frequenza cardiaca,….) viene registrato anche il livello d’intensità del dolore.
Il coordinamento regionale per la lotta al dolore ha scelto di adottare la scala numerica (NRS), già ampiamente diffusa in Emilia-Romagna, quale strumento unico regionale per la misurazione del dolore sia in ospedale, sia sul territorio.

I Comitati Ospedale-territorio senza dolore
Specifici Comitati Ospedale-territorio senza dolore, attivi in ogni Azienda sanitaria, hanno il compito di assicurare un osservatorio specifico sulla cura del dolore, di coordinare la formazione continua del personale medico e infermieristico, di promuovere gli interventi necessari per la disponibilità dei farmaci di derivazione oppiacea, di dare impulso all’applicazione di protocolli di trattamento del dolore con l’obiettivo di estendere la cura agli ammalati affetti da dolore di qualsiasi origine: dolore post operatorio, dolore da tumore, dolore cronico.
Inizialmente nati come “Comitati ospedali senza dolore”, composti da medici, infermieri e farmacisti, stanno arricchendosi di altre figure (medici di famiglia, infermieri del territorio, associazioni di volontariato,rappresentanti dei Comitati consultivi misti , psicologi), divenendo come indicato dalla legge 38/2010 Comitati ospedale-territorio senza dolore.
Questi Comitati sono attivi anche nelle case di cura accreditate.

Il comitato regionale per la lotta al dolore
Il comitato regionale composto di esperti di terapia del dolore e di cure palliative (medici, infermieri, psicologo, farmacista, medico di organizzazione sanitaria, ecc. ) coordina tutti gli interventi di lotta al dolore, i progetti e le iniziative di comunicazione rivolte ai cittadini e agli stessi operatori, fornisce supporto tecnico scientifico per la formazione degli operatori, e assicura l’elaborazione di linee di indirizzo per la gestione del dolore cronico, neoplastico, pediatrico e post operatorio.

Tratto dal sito del Servizio Sanitario della Regione Emilia Romagna

 

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