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2 Agosto, Mattarella: “L’immagine dell’orologio fermo simbolo della disumanità del terrorismo”

2 Agosto, Mattarella: “L’immagine dell’orologio fermo simbolo della disumanità del terrorismo”

2 Agosto, Mattarella: “L’immagine dell’orologio fermo simbolo della disumanità del terrorismo”
| martedì 2 Agosto 2016

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Sono passati 36 anni dalla strage di Bologna: una bomba fece saltare in aria l’ala Ovest della stazione, uccidendo 85 persone e ferendone 200. Per l’atto terroristico sono stati condannati gli estremisti di destra Giusva Fioravanti, Francesca Mambro e Luigi Ciavardini. I mandanti non sono mai stati svelati.

Come ogni anno, la città si riunisce in corteo per commemorare la strage.

DE VINCENTI: FATTI PASSI AVANTI VERSO VERITÀ

“I tempi per arrivare alla verità sono lunghi, ma sono stai fatti dei passi avanti e altri ne faremo, perché la vostra sete di verità è anche la nostra”. Così il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti si rivolge, a Palazzo D’Accursio, ai famigliari delle vittime della strage del 2 agosto 1980 alla stazione di Bologna. Nel suo intervento, De Vincenti rivendica quanto fatto dal Governo, che “il 21 luglio non si è limitato agli annunci, ma ha portato fatti concreti”, per arrivare alla verità. In particolare, il sottosegretario sottolinea “i passi avanti sull’applicazione della legge 206 suirisarcimenti ai parenti delle vittime, su cui stiamo cercando di superare i problemi che finora hanno impedito di applicarla appieno”. Alcuni di questi problemi, afferma De Vincenti, “sono già stati risolti, altri lo saranno con la legge di stabilità”. Un segno, dice l’esponente del Governo, che “lo Stato riconosce il dolore delle vittime, pur sapendo che nulla può ripagarlo”.

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Il sottosegretario prosegue poi nel suo “rendiconto sugli impegni presi qui un anno fa” ricordando “l’accelerazione sulla desecretazione dei documenti, con tante amministrazioni che ora hanno iniziato a versarli seguendo il metodo storico”, l’impegno a “farli digitalizzare da parte dell’Archivio di Stato, procedura che richiederà dai 12 ai 15 mesi e per cui sono stati stanziati dei fondi”, e la costituzione “di un comitato per esaminarli di cui faranno parte le associazioni dei parenti delle vittime”. Infine, il sottosegretario ricorda che, in futuro, “tutti i documento su tutte le stragi saranno disponibili nelle sedi decentrate dell’Archivio di Stato, dove i cittadini potranno non solo visionarli, ma anche prendere ciò di cui hanno bisogno”, e la legge sul reato di depistaggio, che definisce “fondamentale”.

corteo 2 agosto_merola_de vincenti

MEROLA: GIUSTIZIA PIENA CON I NOMI DEI MANDANTI

L’approvazione del reato di depistaggio è “un passo avanti significativo”. Ma Bologna e i familiari delle vittime della strage del 2 agosto 1980 non si fermano, perché “c’è ancora da fare. C’è da raggiungere la verità piena, e quindi la giustizia piena, per arrivare ai mandanti della strage”. A dirlo è il sindaco Virginio Merola, nel corso della commemorazione di questa mattina in Consiglio comunale a Bologna, alla presenza dei parenti delle vittime e delle istituzioni. Merola ringrazia il Governo, e in particolare il sottosegretario Claudio De Vincenti “per aver mantenuto gli impegni. Aver raggiunto l’obiettivo del reato di depistaggio è un passo significativo- ribadisce il sindaco- che testimonia la vicinanza delle Istituzioni e del Governo”. Ma soprattutto Merola ringrazia i familiari delle vittime “per il vostro coraggio e la vostra determinazione civica”, perché “sempre più il ricordo si è trasformato in impegno civico. Serve a dare un senso, uno scopo al nostro dolore”, ancora più importante oggi “di fronte alle sfide che purtroppo ci attendono per questo nuovo terrorismo” che sta crescendo.

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BOLOGNESI: DA ORA NUOVO STRUMENTO PER VERITÀ

“Ci sono voluti 23 anni da quando Torquato Secci dal palco del 2 agosto chiese una legge che colpisse i depistatori, ma ce l’abbiamo fatta”. Nel giorno della commemorazione della strage della stazione di Bologna, il presidente dell’associazione dei parenti delle vittime, Paolo Bolignesi, sottolinea l’entrata in vigore proprio in queste ore della legge che individua il reato di depistaggio. “La volontà di colpire i depistatori è stata di tutto il Parlamento”, ricorda nel suo intervento alla cerimonia in Comune. “Oggi entra in vigore il reato di depistaggio, un’arma di distruzione di tanti processi, dalle stragi al caso Cucchi. Uno strumento in più per giudici per accertare la verità”, sottolinea Bolognesi. “Oggi é il primo 2 agosto, a 36 anni da quella maledetta mattina del del 1980, in cui l’Italia ha un reato di depistaggio”, dice a sua volta -su Facebook- il senatore bolognese del Pd Sergio Lo Giudice, firmatario a Palazzo Madama di una proposta di legge (poi unificata a quella portata in aula da Bolognesi). La legge approvata poche settimane fa dal Parlamento, “grazie all’impegno dell’associazione dei familiari delle vittime, di Paolo Bolognesi e di molti di noi, entra in vigore oggi. Questo- dice Lo Giudice- non potrà risarcire l’Italia del dolore delle menzogne di pezzi dello Stato che si é aggiunto al dolore per le perdite umane e per lo sfregio civile. Ma oggi l’Italia sancisce di voler essere un Paese diverso, in cui la violazione del diritto alla verità viene sancito nella sua gravità”. Ora, però, “starà a tutti noi vigilare perché questo avvenga, con la stessa determinazione con cui il popolo di Bologna ha saputo reagire a quella ferita trasformandola in un’esperienza di crescita civile”, conclude.

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ISLAMICI IN CORTEO, APPLAUSI DALLA GENTE

I rappresentanti della Comunità islamica di Bologna e il loro striscione (su cui si legge: “Contro tutti i terrorismi”) incassano gli applausi, più volte, durante il corteo che si snoda verso la stazione di Bologna. Stamane, infatti, una rappresentanza della comunità partecipa alla commemorazione della strage del 2 agosto 1980. Un decina di persone, tutti maschi, giovani, anziani, col berretto da baseball o il copricapo tradizionale bianco, sfila tenendo lo striscione. E più volte, dalla gente arriva l’applauso. Prima di partire, in piazza del Nettuno il coordinatore della comunità Yassine Lafram torna a parlare: “Siamo qui per urlare la nostra voce per rimarcare, ancora un’altra volta la nostra totale condanna di qualsiasi forma di terrorismo, qualsiasi forma di violenza”. Dopo l’11 settembre, aggiunge, “molto è cambiato per noi, soprattutto nella comunità islamiche in Occidente”, per questo “abbiamo alzato il livello di attenzione, stiamo attenti alle moschee e alle prediche degli Imam, ai potenziali cattivi maestri. E, nel caso ci fosse un malvivente, lo denunciamo”.

MATTARELLA: MATRICE CERTA, AVANTI PER LA VERITA’

tumblr_nsg9y2qNGk1ucukxho1_500“Il micidiale ordigno, che il 2 agosto 1980 causò la morte di 85 persone e provocò immani sofferenze tra i familiari e gli amici, nella città di Bologna come nel resto del Paese, ha impresso un segno indelebile nella coscienza civile del nostro popolo. L’immagine della stazione ferroviaria con l’orologio fermo al minuto della tremenda esplosione, è divenuta simbolo della disumanità del terrorismo,dell’attacco sferrato al cuore della democrazia italiana e della risposta, ferma e solidale, che la società e lo stato seppero dare agli eversori assassini”. Lo scrive in una nota il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. “La strage di Bologna – continua – era iscritta in una strategia che mirava a destabilizzare le istituzioni e la sua matrice è stata accertata dalle conclusioni giudiziarie. Permangono ancora domande senza risposta e la memoria è anche sostegno a non dimettere gli sforzi per andare avanti e raggiungere quella piena verità, che è premessa di giustizia. L’Associazione dei familiari delle vittime ha dispiegato in questi anni un impegno assiduo e coinvolgente che, di recente, ha portato all’introduzione del reato di depistaggio, ulteriore strumento a disposizione della magistratura. Il terrorismo – che il nostro Paese ha conosciuto e sconfitto grazie alla sua unità e alla fedeltà, mai venuta meno, ai principi della democrazia e del diritto – oggi si manifesta nel mondo in forme nuove e con una ferocia non certo inferiore. Il senso di umanità che ci lega e i valori democratici che poggiano sul valore assoluto della persona ci daranno la forza per battere la follia distruttrice dei nuovi seminatori di morte. La più piccola vittima della strage del 2 agosto, Angela Fresu, una bimba a cui gli assassini e i loro mandanti hanno negato la vita, oggi avrebbe 39 anni. Con il suo vorrei ricordare i nomi di tutti coloro che quel giorno versarono sangue innocente”. “Desidero stringermi – conclude Mattarella – ai familiari e confermare la partecipazione al dolore di coloro i quali subirono la perdita di un loro caro. Rinnovo la mia solidarietà ai cittadini e alla municipalità di Bologna, che hanno sempre saputo difendere con orgoglio la democrazia e la Repubblica quando queste sono state attaccate con azioni violente e trame oscure”.

Fonte: DIRE

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