Salta al contenuto
Piano Nazionale Cronicità. Al centro reti e cure domiciliari

Piano Nazionale Cronicità. Al centro reti e cure domiciliari

Piano Nazionale Cronicità. Al centro reti e cure domiciliari
| mercoledì 3 Agosto 2016

Il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, ha di recente trasmesso in Conferenza Stato-regioni il “Piano Nazionale della Cronicita’”, documento che, in attuazione del Patto per la salute 2014-2016, disciplina le modalita’ di assistenza e tutela del crescente numero di pazienti affetti da malattie croniche.

Il fenomeno della cronicita’ ha una significativa portata nel Sistema sanitario ed e’ in progressiva crescita: si stima che circa il 70-80% delle risorse sanitarie nei paesi avanzati sia oggi speso per la gestione delle malattie croniche e che nel 2020 le stesse rappresenteranno l’80% di tutte le patologie nel mondo.

Il Piano, che richiama autorevoli modelli internazionali, prende le mosse dall’attuale contesto di riferimento, caratterizzato dal progressivo invecchiamento della popolazione (in Italia la percentuale di over 65 sul totale della popolazione e’ pari al 21,2%), dal conseguente aumento dell’incidenza delle malattie croniche e dal permanere di differenze assistenziali nelle singole realta’ regionali. Cio’ avviene, da un lato, mediante la definizione a livello nazionale di un “disegno strategico” per la gestione della cronicita’, che le singole regioni potranno attuare sul proprio territorio in considerazione della propria storia, dei servizi e delle risorse disponibili; dall’altro, dettando linee di indirizzo su patologie con caratteristiche e bisogni assistenziali specifici, quali: malattie renali croniche e insufficienza renale, artrite reumatoide e artriti croniche in eta’ evolutiva, rettocolite ulcerosa e malattia di Crohn, insufficienza cardiaca, malattia di Parkinson e parkinsonismi, broncopneumopatia cronica ostruttiva (Bpco) e insufficienza respiratoria, insufficienza respiratoria in eta’ evolutiva, asma in eta’ evolutiva, malattie endocrine in eta’ evolutiva e malattie renali croniche in eta’ evolutiva.

In particolare, viene spiegato dal ministero, il Piano si pone l’obiettivo di influenzare la storia naturale di molte patologie croniche, non solo in termini di prevenzione, ma anche di miglioramento del percorso assistenziale della persona, riducendo il peso clinico, sociale ed economico della malattia. Tali obiettivi sono perseguibili e raggiungibili attraverso la prevenzione primaria, la diagnosi precoce, l’educazione e l’empowerment del paziente, nonche’ mediante la prevenzione delle complicanze, che spesso sono responsabili dello scadimento della qualita’ di vita della persona e che rappresentano le principali cause degli elevati costi economici e sociali delle malattie stesse.

Il Piano fornisce, quindi, indicazioni per favorire il buon funzionamento delle reti assistenziali, con una forte integrazione tra l’assistenza primaria e le cure specialistiche; la continuita’ assistenziale, modulata sulla base dello stadio evolutivo e sul grado di complessita’ della patologia; l’ingresso quanto piu’ precoce della persona con malattia cronica nel percorso diagnostico-terapeutico multidisciplinare; il potenziamento delle cure domiciliari e la riduzione dei ricoveri ospedalieri, anche attraverso l’uso di tecnologie innovative di “tecnoassistenza”; modelli assistenziali centrati sui bisogni “globali” del paziente e non solo clinici. Il Piano segna una svolta importante nell’approccio alla malattia, riferisce ancora il ministero della Salute: la persona diviene il centro del sistema di cure, grazie alla costruzione di percorsi diagnostico-terapeutici che la inseriscono in un piano di assistenza il piu’ possibile personalizzato; il paziente quindi non e’ piu’ utente “passivo” delle cure, ma collabora attivamente alla gestione della sua condizione, arrivando a definire con l’equipe un percorso di cura che gli consenta di convivere con il suo quadro patologico e di “fare fronte” alla patologia. (www.redattoresociale.it)

Ordine Professioni Infermieristiche
Via Giovanna Zaccherini Alvisi, 15/B
BOLOGNA (40138)
C.F. 80152320372

Telefono: 051/393840
Fax: 051/344267

Come arrivare

Leggi la Privacy Policy e contattaci all’indirizzo Mail: rpd@fclex.it
Telefono: 051.235733