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2 milioni di persone affette da ulcere. Aiuc-Simitu: inserire LCC nei Lea

2 milioni di persone affette da ulcere. Aiuc-Simitu: inserire LCC nei Lea

2 milioni di persone affette da ulcere. Aiuc-Simitu: inserire LCC nei Lea
| mercoledì 18 Maggio 2016

Sono circa due milioni gli italiani che nel corso della loro vita sono affetti da lesioni cutanee croniche (Lcc).

Si tratta di una serie di patologie dolorose come ulcere vascolari, piaghe da decubito e lesioni da piede diabetico, che richiedono terapie specifiche, spesso di lunga durata, e che non rientrano nei Livelli essenziali di assistenza essendo dunque a carico di chi ne soffre. E anche se il fenomeno e’ in costante crescita (+8% l”anno) e in 2 casi su 10 c’e’ il ricorso al ricovero ospedaliero, il Sistema sanitario nazionale non include le Lcc nei Lea e non fornisce i territori di una rete assistenziale specifica.

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Quindi i malati, oltre che dover pagare le cure di tasca propria, non sanno a chi rivolgersi quando necessitano di assistenza. Questo l’allarme lanciato da Aiuc e Simitu in occasione della presentazione della campagna di sensibilizzazione ”Salvamilapelle!”, all’Hotel Nazionale a Roma. Campagna che si propone di informare sul problema delle Lcc attraverso uno spot televisivo, un sito internet e un’attivita’ di raccolta firme, ma e’ anche un appello affinche’ le Lcc vengano inserite nei Lea. ”Salvamilapelle!” e’ accompagnata da due ricerche che offrono un quadro di quale sia l”incidenza di queste patologie, quali gli effetti sui malati e come il sistema sanitario risponde alle loro esigenze. Secondo i dati raccolti da Simitu nello studio ”Quality of life study in wound care”, le Lcc si manifestano piu’ frequentemente nei pazienti anziani e di sesso femminile, spesso single o in condizione di vedovanza, con un livello di istruzione basso. Nel 65% dei casi, i pazienti dichiarano di avere una condizione fisica tra lo scadente e il passabile, con una marcata limitazione delle attivita” quotidiane. Nella maggior parte dei casi, le lesioni influenzano negativamente il paziente, isolandolo in uno stato di tristezza e scoraggiamento. (DIRE)

 

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