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A Roma ”Casa di Leda”, per mamme detenute con figli. Il primo progetto in Italia

A Roma ”Casa di Leda”, per mamme detenute con figli. Il primo progetto in Italia

A Roma ”Casa di Leda”, per mamme detenute con figli. Il primo progetto in Italia
| domenica 18 Dicembre 2016

Immobile all’Eur sequestrato a mafie, Frongia: Orgogliosi (DIRE – Notiziario settimanale Minori)

Roma, 16 dic. – Un edificio confiscato alla mafia nel quartiere dell’Eur avra’ una nuova vita, diventera’ ”La Casa di Leda” dove i bambini potranno vivere insieme alle loro mamme sottoposte alla misura degli arresti domiciliari. “È il primo progetto in Italia e siamo orgogliosi che sia questa Giunta a portarlo a termine, dopo un lungo percorso di dialogo con il ministero della Giustizia, in collaborazione con il Garante dei detenuti e il Garante per l’infanzia, grazie alla Fondazione Poste italiane che finanzia l’iniziativa”, ha detto il vicesindaco di Roma, Daniele Frongia.

La casa accogliera” gradualmente fino ad un massimo di sei mamme con i loro figli, italiani e stranieri, per contribuire a un migliore dialogo interculturale. Le attivita’ della casa saranno stabilite grazie a un regolamento che le ospiti dovranno rispettare e l’abitazione sara’ sorvegliata notte e giorno. Al fine di un migliore sviluppo del progetto sara” creata una rete di volontari che si occuperanno del sostegno psicologico e dell”assistenza ai bambini.

“Ogni anno in Italia moltissimi bambini sono costretti a vivere nel carcere dove sono detenute le proprie mamme. Come sancito da Convenzioni internazionali, e dalla stessa normativa nazionale, riteniamo che vivere da reclusi sia contrario al superiore interesse di questi bambini. Per questo motivo, abbiamo deciso di portare avanti il progetto La Casa di Leda” ha dichiarato Frongia.

Un secondo immobile nella stessa via, sempre confiscato alla mafia, sara’ destinato a un altro progetto di valore sociale.

Leda Colombini, la fondatrice dell’associazione a cui è stato intitolato il progetto fin dall’inizio della sua battaglia si è dedicata al raggiungimento di questo obiettivo: l’istituzione di case famiglia protette dove i bambini possano vivere insieme alle loro madri, ma senza subire le privazioni, e la mortificazione di crescere tra mura circondate da sbarre alle finestre. (Wel/ Dire) 08:18 16-12-16 NNNN

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