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A Roma la prima fistola arterovenosa eseguita con microchirurgia

A Roma la prima fistola arterovenosa eseguita con microchirurgia

A Roma la prima fistola arterovenosa eseguita con microchirurgia
| martedì 7 Giugno 2016

Giovedi’ 26 maggio 2016 il Prof. Nicola Pirozzi ha eseguito il primo intervento presso l’Azienda Ospedaliera Sant’Andrea (Roma) di confezionamento di fistola artero-venosa brachiale per emodialisi mediante procedura di microchirurgia assistita con microscopio intraoperatorio.

La fistola artero-venosa (AV) rappresenta la principale modalita’ di accesso vascolare per i pazienti in emodialisi cronica regolare trisettimanale. Lemodialisi e” il trattamento di depurazione del sangue che consente la sopravvivenza per tempi illimitati a pazienti che, per malattie diverse o per complicazioni di interventi chirurgici, hanno perso la funzionalita’ dei reni. Il sangue viene prelevato, trattato e restituito depurato al paziente.

L’approccio tradizionale prevede che una protesi vascolare sia utilizzata per convogliare sangue arterioso alla vena, cosi’ da rendere disponibile un flusso adatto ad essere prelevato, mediante aghi di grande calibro, e inviato al rene artificiale per la depurazione. La tecnica utilizzata dal Prof. Pirozzi lo scorso 26 maggio consente di realizzare tale flusso ematico con un anastomosi (collegamento) tra un’arteria e una vena del braccio e differisce dall’intervento standard di chirurgia vascolare convenzionale in quanto impiega la microchirurgia dopo arresto del flusso di sangue al braccio. È in tal modo possibile visualizzare al microscopio e operare vasi di piccolo diametro, calcifici o lesionati da malattie delle arterie e vene- come il diabete- in pazienti anziani con gravi vasculopatie, bambini o, comunque, soggetti fragili.

La disponibilita’ di una fistola AV adeguata permette di prelevare oltre 300 ml di sangue al minuto per sottoporlo al trattamento depurativo. L’impiego di vasi propri del paziente evita il rischio di infezioni od ostruzioni dell’accesso vascolare, gravi complicazioni dei cateteri venosi centrali impiegati in alcuni pazienti con insufficienza renale acuta, o quando lo stato delle arterie e delle vene del braccio non ha consentito la realizzazione di una fistola efficace con le tecniche tradizionali.

(Comunicati/Dire)

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