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Bevande energizzanti: non sono benefiche per la mente

Bevande energizzanti: non sono benefiche per la mente

Bevande energizzanti: non sono benefiche per la mente
| mercoledì 3 Agosto 2016

Lo scorso 7 luglio il Parlamento Europeo ha posto il veto alla proposta della Commissione di permettere la presenza, sulle bevande contenenti zucchero e le bibite energizzanti che contengono caffeina, di indicazioni nutrizionali che ne promuovano la capacità di aumentare l’attenzione o la concentrazione.

I deputati spiegano che tali annunci potrebbero incoraggiare un’eccessiva assunzione di zucchero da parte degli adolescenti che sono i maggiori consumatori di tali bevande. Nella risoluzione, i deputati precisano che, in base al progetto di regolamento della Commissione stessa, le indicazioni secondo cui la caffeina contribuisce ad aumentare la lucidità mentale e aiuta a migliorare la concentrazione non devono essere utilizzate per gli alimenti destinati ai bambini e agli adolescenti.

Cerchiamo di capire il perché di questa scelta con la biologa dello Studio ABR Elga Baviera, esperta di sicurezza alimentare e tutela della salute.

Chi sono i principali consumatori di Energy drink?

I giovani, soprattutto gli studenti. A questo proposito l’EFSA, in una relazione del marzo del 2013 sulle bevande energetiche, aveva fornito indicazioni sul loro consumo nella popolazione individuando le seguenti tipologie:

•Adulti: circa il 30% degli adulti intervistati sono consumatori di bevande energetiche. In circa il 12 % di questi, il consumo è «elevato e cronico». In circa l’11 % dei consumatori, il consumo è «elevato e acuto» (almeno 1 litro in una sola volta).

•Adolescenti: circa il 68% degli adolescenti intervistati sono consumatori di bevande energetiche. In circa il 12% di questi, il consumo è «elevato e cronico», nel 12 % il consumo è «elevato e acuto».

•Bambini: circa il 18% dei bambini intervistati, con un’età compresa tra i 3 e i 10 anni, consumano energy drink. In circa il 16 % di questi, il consumo è «elevato e cronico» con una media di 0,95 litri alla settimana (quasi 4 litri in un mese).

I più giovani, mediamente, quanto ne bevono?

I principali utilizzatori degli energy drink sono gli adolescenti, compresi tra un’età che vai dai 10 ai 18 anni. Il 12% dei giovani che hanno affermato di consumare abitualmente bevande energetiche ne bevono mediamente 7 litri al mese. Ma ci sono anche casi di «sindrome da astinenza» nei soggetti che superano abbondantemente la media.

Le motivazioni che portano ad un alto consumo sono semplici. I più giovani sono infatti molto attratti da una bevanda che promette di migliorare le proprie prestazioni fisiche, aiutare nella concentrazione e di sconfigge stanchezza sonno. E anche dai packaging, sempre più accattivanti. Insomma subiscono molto il fascino di una bibita che spesso sembra essere la risposta concreta al proprio stile di vita. Ma ricordiamoci sempre che gli energy drink contengono sostanze come la caffeinazuccheri e taurina che se assunte in quantità eccessive possono causare problemi alla salute.

Quali i rischi per la salute legati all’assunzione di bevande energetiche?

Oltre all’abbondante presenza di zucchero, le sostanze presenti in questi drink, come la caffeina, la taurina e vitamine (spesso in combinazione con altri ingredienti), possono alterare il ritmo cardiaco, la funzionalità renale, il sonno e causare anche stati di ansia e depressione.

Sono inoltre diffusi casi di cefalea, problemi comportamentali, difficoltà a stare in piedi per i malesseri che provoca la posizione eretta (intolleranza ortostatica), episodi di perdita di coscienza transitoria, con e senza segni premonitori come nausea, vertigini, visione offuscata. Se si sospende però la somministrazione della bevanda, i sintomi regrediscono spontaneamente, fino ad annullarsi.

Quale è il parere del Ministero della Salute?

Nel 2012 un parere diffuso dal Ministero della Salute ha evidenziato come il consumo di queste bevande negli adolescenti associato anche a quello dell’alcol rappresenti un problema rilevante di salute pubblica. Questo perché la caffeina assunta insieme all’alcol è in grado di recare grossi squilibri psicofisici. La combinazione tra le due sostanze può essere davvero dannosa. L’associazione energy drink e alcol è più frequente nei maschi, fra i fumatori e a volte viene anche mischiata con l’utilizzo della marijuana. La tendenza a mischiarli deriva dalla voglia di avere l’effetto euforizzante dell’alcol senza però restare storditi, come accade dopo aver esagerato con gli alcolici. In realtà lo stato di ebbrezza viene solo mascherato e fatica e sonnolenza sono soltanto attenuati. Una volta terminato l’effetto dell’energy drink, arrivano tutte assieme le conseguenze dell’eccesso di alcolici. In Italia inoltre il consumo di energy drink è in aumento anche perché si possono ormai trovare un po’ ovunque.

A quale conclusione è arrivato dunque il Parlamento Europeo?

Con questa risoluzione legislativa il Parlamento Europeo ha preso posizione nei confronti della proposta della Commissione ritenendolo non compatibile con il Regolamento CE 1924/2006 (relativo alle indicazioni nutrizionali e sulla salute fornite sui prodotti alimentari) nel quale è previsto tra l’altro che i profili nutrizionali definiti per gli alimenti siano elaborati anche tenendo conto di certi gruppi a rischio compresi i bambini (art.3), e chiede pertanto alla Commissione di ritirare il progetto di Regolamento, invitando contestualmente gli Stati membri a valutare la possibilità di introdurre norme sulla vendita di bevande con elevato tenore di caffeina o alimenti con caffeina aggiunta ai bambini e agli adolescenti. I deputati chiedono inoltre agli Stati membri di prendere in considerazione l’introduzione di norme in materia di commercializzazione delle bevande ad alto contenuto di caffeina e degli alimenti per bambini e adolescenti con caffeina aggiunta.

FONTE LA STAMPA

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