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Disabili, ecco l’app per segnalare le barriere architettoniche

Disabili, ecco l’app per segnalare le barriere architettoniche

Disabili, ecco l’app per segnalare le barriere architettoniche
| lunedì 1 Agosto 2016

Una passeggiata di qualche centinaio di metri per alcuni, un percorso ad ostacoli per altri: oggi, tra piazza Colonna e piazza del Collegio Romano, l’associazione Luca Coscioni ha presentato con un’iniziativa itinerante la sua nuova app “No-Barriere. L’applicazione gratuita per Android e iOS consente di segnalare le barriere architettoniche all’associazione e ai Comuni, oltre che localizzarle su una mappa. Lo scopo di lungo termine, spiegaMarco Cappato della ‘Luca Coscioni’, è che il numero di segnalazioni convinca il governo e l’Associazione Nazionale Comuni Italiani a un piano di investimenti straordinario per la rimozione delle barriere. Quello più immediato, invece, è di segnalare i problemi alle amministrazioni e, nel caso queste non provvedano, passare a diffide e azioni successive.

Obiettivi ribaditi più volte anche da Gustavo Fraticelli e Marco Gentili, rispettivamente vice-segretario e presidente dell’associazione, entrambi con disabilità motoria: durante il percorso, che ha attraversato anche via del Corso e piazza Venezia, sono stati evidenziati continuamente marciapiedi dove chi è in sedia a rotelle non può salire o dai quali è pericoloso scendere, fermate dell’autobus inaccessibili e fessure dove le ruote delle carrozzine si incastrano.

Dal 1987, in italia, una legge prevede la rimozione delle barriere architettoniche attraverso i cosiddetti Peba (Piani di eliminazione delle barriere architettoniche): gli obiettivi di questa norma, però, sono stati completamente disattesi. Al punto che Fraticelli lancia una provocazione: “Abolitela, se volete essere coerenti”.

“Stimolare la politica perché promuova “un piano di investimenti straordinario per la rimozione delle barriere”. E’, secondo il tesoriere dell’associazione ‘Luca Coscioni’, Marco Cappato, nel corso della presentazione.

“Il costo della rimozione di una barriera sarebbe recuperato nel medio termine dai guadagni e dai risparmi che si hanno consentendo la libera circolazione delle persone disabili- aggiunge Cappato- ci sono persone che a causa delle barriere non possono lavorare e diventano assistiti, mentre vorrebbero lavorare”.

Fonte: DIRE

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