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Donazione sangue. “Il sangue ci unisce tutti”

Donazione sangue. “Il sangue ci unisce tutti”

Donazione sangue. “Il sangue ci unisce tutti”
| lunedì 20 Giugno 2016

In occasione della Giornata mondiale del donatore di sangue, che si celebra annualmente il 14 giugno, si svolge oggi all’Istituto Superiore di Sanita’ la Giornata d’Incontro “La vitale cultura del dono e il Sistema sanitario in Italia” organizzata dal Centro nazionale sangue in collaborazione con le Associazioni e Federazioni dei volontari italiani del sangue, Avis, Croce Rossa, Fidas, Fratres.

Sono oltre 1.700.000 i donatori di sangue italiani e il loro contributo al nostro Sistema sanitario e’ fondamentale perche’ consente di garantire, su tutto il territorio nazionale, le terapie trasfusionali, che rientrano nei Livelli Essenziali di Assistenza (Lea). “Lo slogan che l”Organizzazione Mondiale della Sanita’ ha scelto quest’anno per celebrare la giornata mondiale: Blood connects us all, il sangue ci unisce tutti, evoca molti significati e stimola la nostra riflessione- dice Angelo Lino del Favero, Direttore Generale dell”Istituto Superiore di Sanita’- La vitale solidarieta’ dei donatori di sangue rappresenta una testimonianza positiva della capacita’ della nostra societa’ di allontanare da se’ un atteggiamento di globalizzazione dell’indifferenza. Nel 2015 in Italia sono stati prodotti 2.572.567 unita’ di globuli rossi, 276.410 unita’ di piastrine e 3.030.725 unita’ di plasma. Sono stati trasfusi 8.510 emocomponenti al giorno e curati 635.690 pazienti (1.741 pazienti al giorno).

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“L’83% dei donatori italiani dona in maniera periodica, non occasionale- spiega Giancarlo Maria Liumbruno, Direttore del Centro nazionale sangue- Questa fidelizzazione e’ fondamentale per via del legame molto stretto che esiste tra donazione volontaria, consapevole e non remunerata e qualita’ del sangue in termini di sicurezza. Grazie ai donatori l’Italia e’ un Paese autosufficiente gia’ da diversi anni e normalmente esiste una situazione di bilancio positivo tra numero di unita’ di sangue ed emocomponenti donate e fabbisogno a livello locale.

Nel periodo estivo alcune Regioni possono trovarsi in situazioni di carenza ma il Sistema e’ strutturato in modo tale da garantire la copertura dei bisogni trasfusionali attraverso lo scambio interregionale. È importante sottolineare che il sangue e’ una risorsa biologica limitata e, nel rispetto dei donatori, e’ necessaria una forte attenzione non solo agli aspetti produttivi ma anche all’appropriatezza dei consumi e alla gestione delle scorte”. La fascia d’eta’ dalla quale proviene la maggioranza dei donatori e’ rappresentata da persone in eta’ compresa tra i 30 ed i 55 anni, una componente del corpo sociale destinata a ridursi in modo significativo nei prossimi decenni stando alle proiezioni demografiche. La percentuale di giovani che sul numero totale di donatori, nel 2015, si attesta al 31.67% (13.39% classe di eta” 18-25 anni, 18.28% classe di eta” 26-35 anni) e’ ancora troppo bassa. Se si considerano i dati sull’invecchiamento della popolazione, infatti, tra il 2009 e il 2020, la riduzione dei donatori e’ stimata nel 4,5%,

“È necessario agire con consapevolezza di fronte a questa prospettiva per assicurare il ricambio generazionale- aggiunge Vincenzo Saturni, Coordinatore protempore Civis (Coordinamento Interassociativo Volontari italiani sangue)- Tutti gli attori del Sistema sangue devono lavorare in sinergia in considerazione dalla rapida trasformazione demografica e sociale che e’ in atto nel nostro Paese. Una cultura del dono si esprime anche attraverso una attenta capacita” di programmazione nazionale e locale delle attivita’ di raccolta che sappia tener conto del contesto e dei bisogni reali della popolazione”. Le Associazioni di donatori volontari di sangue si sono fatte promotrici, nel corso degli ultimi anni di numerose iniziative per l’integrazione sul territorio delle comunita’ immigrate. Due giovani donatori di sangue, Agar Agalliu e Elia Carlos Vazquez di origine albanese, e argentina rispettivamente, presenti alla giornata raccontano la propria esperienza di donatori e volontari attivi nella promozione del dono. “Credo sia fondamentale che sia i nuovi italiani che gli immigrati donino sangue- dice Carlos Vasquez- perche’ hanno un’eta’ media di circa 30 anni e sono in crescita demografica. Sappiamo che non esiste alcuna distinzione di cittadinanza ma, al contrario, il sangue e” uguale per tutti. I gruppi sanguigni pero” sono distribuiti in maniera differente nelle diverse etnie e popolazioni, dunque e” importante sensibilizzare verso la donazione tutti i membri appartenenti ad una comunita’. Il gesto della donazione e’ un primo strumento che aiuta a riflettere, aumentare la propria consapevolezza, costruire amicizie e collaborazioni. Tutto questo facilita l’integrazione sociale”. (Comunicati/Dire)

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