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Il panino a scuola al posto della mensa? Salute a rischio

Il panino a scuola al posto della mensa? Salute a rischio

Il panino a scuola al posto della mensa? Salute a rischio
| sabato 15 Ottobre 2016

“La mensa scolastica sostituita con il pasto portato da casa sconfessa linee guida internazionali e documenti ministeriali introducendo seri rischi di natura igienico-sanitaria ma soprattutto nutrizionale rispetto al fenomeno della malnutrizione, del sovrappeso e dell’obesita’ infantile che e’ uno dei maggiori problemi sanitari del nostro Paese”.

Cosi’ il presidente della Societ” Italiana di Igiene, Medicina preventiva e Sanita’ pubblica (SItI), Carlo Signorelli, si esprime sul fenomeno del panino a scuola oggetto anche di un sondaggio della SItI, condotto su circa 200 operatori di sanita’ pubblica italiani, all’indomani della recente sentenza della Corte di Appello del Tribunale di Torino che consente di consumare cibo portato da casa in alternativa a quello distribuito nelle mense scolastiche. Il sondaggio ha dato i seguenti risultati: il 54% degli intervistati ritiene il fenomeno da contrastare considerati i possibili problemi igienico-sanitari, nutrizionali e le ricadute educative; il 23% lo ritiene un sistema innovativo da incoraggiare ma con opportune linee-guida per le famiglie; il 22% una modalita’ da gestire con opportuni accorgimenti a tutela degli alunni.

“Le mense scolastiche hanno un’importante funzione pedagogica, sociale e di educazione alimentare per gli oltre due milioni di alunni italiani che le frequentano- sottolinea Elena Alonzo, direttore del Servizio di Igiene e della Nutrizione-Sian di Catania- e numerose evidenze scientifiche attestano come i bambini che la utilizzano abbiano abitudini alimentari piu’ salutari rispetto ai coetanei che non hanno questa opportunita’”. “E qualora scuole e servizi di igiene nutrizionale si trovassero a gestire questo fenomeno soprattutto dopo sentenze giudiziarie- aggiunge Emilia Guberti, direttore del Sian di Bologna-, occorre che i pasti portati da casa vengano conservati in ambienti e a temperature idonee in modo da evitare contaminazioni o deterioramento degli stessi e una stretta sorveglianza da parte di personale scuola affinche’ ciascuno consumi il proprio pasto anche per prevenire problemi di allergie od intolleranze. Per il resto auspico piu’ collaborazione sinergica tra Asl, scuole, genitori, aziende di ristorazione ed enti locali affinche’ l’offerta alimentare scolastica sappia conciliare salute, gusti degli utenti e sostenibilita’”.

“Accanto agli inconvenienti segnalati questa modalita’ trasmette anche un messaggio negativo, creando discriminazione tra coloro che possono permettersi la mensa ed i meno fortunati che si devono accontentare della soluzione domestica. Per un messaggio educativo alimentare efficace tutti i bambini devono sentirsi eguali di fronte al pasto. E” chiaro che da cio’ deriva la necessita’ di fornire pasti a prezzi accessibili a tutti, il che potrebbe essere favorito da un’impostazione della composizione semplificata ricorrendo ad alimenti della dieta mediterranea piu’ economici. Sulle sentenze il mondo scientifico si deve adeguare senza mancare pero’ di sottolineare a chiare note le criticita’ che ne potrebbero derivare. E magari chiedendo ai giudici la postilla che al diritto di portare il panino da casa si aggiunga l’obbligo della certificazione igienico-sanitaria e nutrizionale”. (Wel/ Dire)

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