Il grave incidente stradale verificatosi lo scorso 25 dicembre a Gemona del Friuli (Udine) nel quale e’ rimasto gravemente ferito un bambino di 4 anni ad opera di un pirata della strada, “riapre il sipario sul triste scenario degli incidenti stradali, nei quali, sempre piu’ spesso, sono coinvolti giovani, spesso bambini”, segnala la Polizia di Stato.
Gia’ dall’analisi dei dati sull’incidentalita’ Aci – Istat per il 2015, diffusi lo scorso 7 novembre, emergeva come, per la prima volta in Italia dal 2001, le vittime di incidenti stradali sono tornate a crescere del 1,4% rispetto al 2014, con 3.428 decessi, ed un aumento percentuale del 6,4% ha riguardato anche i feriti gravi, 16.000 contro i 15.000 del 2014. L’Italia si guadagna cosi’ la maglia nera per l’incidentalita’ stradale anche in ambito europeo, con un tasso di mortalita’ pari al 56,3 a fronte della media europea del 52,0.
Dall’analisi statistica per il 2015 sull’incidentalita’ giovanile, la fascia di eta’ maggiormente coinvolta in incidenti stradali e’ quella tra i 20 ed i 24 anni di eta’ con 282 morti, seguita dalla fascia tra i 15 ed i 19 anni con 151 morti; si sono poi registrati 13 morti nella fascia di eta’ 10-14 anni, 10 nella fascia 5-9 anni e 17 nella fascia 0-4 anni. I dati registrati da Polizia Stradale e Arma dei Carabinieri dal 1 gennaio 2016 al 25 dicembre 2016 evidenziano 59 incidenti stradali con minori deceduti, nei quali si sono spezzate 61 giovani vite. Anche se la stima preliminare Aci-Istat per il 2016, diffusa il 19 dicembre scorso, evidenzia, rispetto ai dati consolidati dello stesso periodo del 2015, una riduzione dello 0,8% degli incidenti con lesioni a persone, del 4,7% delle vittime e dello 0,5% delle persone ferite, il livello resta elevato e non in linea con quanto previsto dall’obiettivo europeo per il 2020 (dimezzamento del numero di vittime registrate nel 2010)
Il fatto che si registrino ancora parecchi incidenti nei quali siano coinvolti bambini e adolescenti sino ai 14 anni di eta’ – prosegue la Ps – ci allontana dalla c.d. Vision Zero stabilito dal Piano Nazionale Sulla Sicurezza Stradale Orizzonte 2020, elaborato dal ministero delle infrastrutture e Trasporti. Seguendo il principio che ”Sulla strada: Nessun bambino deve morire”, il piano stabilisce come Vision e obiettivo tendenziale di lungo termine di azzerare il numero di bambini che muoiono sulle strade italiane entro il 2020.
“Questo obiettivo dalla forte valenza sociale traccia un nuovo percorso per il miglioramento della sicurezza stradale in Italia- dice la Ps- Un percorso finalizzato a realizzare un sistema stradale sicuro, caratterizzato da elementi e regole che consentano a ogni bambino di circolare nella massima sicurezza”. L’impegno richiesto per migliorare il sistema nel suo complesso “e’ grande, richiede risorse, una cultura della sicurezza stradale radicata e necessita di un approccio integrato, basato su soluzioni efficaci, efficienti e innovative”. I bambini “sono una risorsa da tutelare e proteggere, sulla quale costruire e diffondere una cultura della sicurezza stradale. A prescindere dall’enorme costo sociale rappresentato dalla morte di un bambino, la sua vita costituisce un valore essenziale per la societa’. A livello di sistema e’ assolutamente necessario salvaguardarla e proteggerla- dice la Ps- È fondamentale proteggere i bambini a bordo delle autovetture, attraverso l’utilizzo di idonei sistemi di ritenuta ed il rispetto delle norme di sicurezza”. (Ran/Dire)