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Tecnologie sanitarie, rischi ed errori se manca manutenzione

Tecnologie sanitarie, rischi ed errori se manca manutenzione

Tecnologie sanitarie, rischi ed errori se manca manutenzione
| martedì 27 Dicembre 2016

ambulance-1822457_960_720Le tecnologie sanitarie possono anche generare rischi ed errori, se soggette a scarsa manutenzione o non correttamente utilizzate. L’istituto americano ECRI (Emergency Care Research Institute), creato negli anni ’60 a Philadelphia, dedica la sua azione internazionale proprio ad analizzare i rischi legati all’uso delle tecnologie sanitarie, ponendole in stretta relazione con la sicurezza dei pazienti.

Ogni anno ECRI pubblica il suo Health Technology Hazard, report che offre agli operatori la sintesi dei dieci rischi piu’ attuali tra quelli legati alle tecnologie sanitarie. Per l’Italia il report ECRI e’ pubblicato dall’Associazione Italiana Ingegneri Clinici, che ha con l’Istituto una relazione di stretta collaborazione finalizzata allo sviluppo di progetti congiunti in ambito health-safety.

Proprio AIIC, nella figura di Stefano Bergamasco (vicepresidente AIIC e partner di ECRI Institute), ha presentato durante la Conferenza Nazionale sui Dispositivi Medici a Roma, il documento ECRI sulla “Top 10 dei rischi legati alle tecnologie sanitarie per il 2017”, che Lorenzo Leogrande (presidente Aiic) ha descritto come “uno strumento di uso immediato e di indirizzo per direzioni generali e sanitarie, management ospedaliero, personale sanitario, aziende fornitrici di strumenti e servizi. Il tutto al fine di alzare l”sticella dell’attenzione di sistema verso la tematica della sicurezza”.

https://www.flickr.com/photos/brykmantra/76765412
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I dieci ”rischi tecnologici” del 2017 identificati da Ecri e presentati a Roma sono questi:

  1. Gli errori di infusione possono essere fatali se vengono trascurate alcune semplici misure di sicurezza;
  2. La pulizia inadeguata di strumenti riutilizzabili complessi puo’ causare infezioni;
  3. Non rilevare gli allarmi dei ventilatori puo’ portare a danni ai pazienti;
  4. Mancata rilevazione di depressione respiratoria indotta da oppiacei;
  5. Rischi di infezione con dispositivi per riscaldamento-raffreddamento utilizzati in chirurgia cardiotoracica;
  6. Le carenze nella gestione dei software mettono a rischio i pazienti e i loro dati;
  7. Rischi di esposizione professionale a radiazioni nelle sale operatorie ibride;
  8. Gli errori di impostazione e utilizzo degli armadi per la distribuzione automatizzata dei farmaci possono causare incidenti;
  9. Uso improprio e malfunzionamenti delle suturatrici meccaniche chirurgiche;
  10. Malfunzionamenti dei dispositivi dovuti a prodotti e metodi di pulizia.

Nella sua relazione, Bergamasco ha ricordato che gli argomenti della Top 10 vengono selezionati da ingegneri, ricercatori, clinici ed analisti di organizzazioni sanitarie senza entrare nel merito di problematiche attinenti a specifiche marche o modelli di prodotti. Le voci della classifica si basano su esperienza e conoscenza acquisita tramite conduzione di indagini su incidenti, test sui dispositivi medici, osservazione di procedure e valutazione di prassi ospedaliere, revisione della letteratura, audit e discussioni con clinici, ingegneri clinici, manager della tecnologia, addetti agli acquisti, amministratori ospedalieri e fornitori di dispositivi. (Wag/ Dire)

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