Salta al contenuto
La rosacea ti rende la vita un inferno? È la sindrome di Rembrandt

La rosacea ti rende la vita un inferno? È la sindrome di Rembrandt

La rosacea ti rende la vita un inferno? È la sindrome di Rembrandt
| sabato 29 Ottobre 2016

Ne hanno sofferto geni come Beethoven. O personaggi noti come Bill Clinton e il Principe William. E anche bellissime star internazionali del calibro di Cameron Diaz e Dita Von Teese. La Sindrome di Rembrandt, che prende il nome dal celebre pittore olandese afflitto dai problemi legati alla rosacea, è molto più diffusa di quanto si immagini. Sono infatti oltre 3,2 milioni gli italiani affetti darosacea, una malattia infiammatoria cronica della pelle, caratterizzata da rossore persistente e gonfiore.

LE CAUSE SONO DA CHIARIRE. GENI E STILI DI VITA SONO TRA GLI IMPUTATI

Le cause della rosacea sono ancora poco chiare. «La rosacea, una condizione comune che coinvolge dei vasi sanguigni ipersensibili e un sistema immunitario iperattivo, potrebbe essere causata anche dall’esercizio fisico, dall’abuso di alcol e perfino dal cibo piccante», spiega al Time Adam Friedman, professore di Dermatologia alla George Washington University School of Medicine and Health Sciences. Secondo Richard Odom, professore di dermatologia alla University of California di San Francisco, intervistato dal New York Times, chi soffre di rosacea dovrebbe fare a meno di bevande alcoliche e cibo eccessivamente piccante. Ma non solo. Secondo il luminare anche il patrimonio genetico contribuisce all’insorgenza della patologia, così come l’esposizione al sole e il fumo, oltre all’alcol, giocano un ruolo fondamentale. Infine secondo recenti studi un altro fattore potrebbe essere la reazione dell’organismo al batterio Bacillus Oleronius o al più mite Demodex, che vivono sulla pelle dell’uomo e amano in particolar modo il naso e le guance.

ROSACEA CREA ANSIA E STRESS: COMPROMETTE QUALITA’ DELLA VITA

Le macchie rosse e il gonfiore causate da questa malattia mettono in imbarazzo i malati, minando la loro qualità della vita. Tanto che una recente indagine, pubblicata sulla rivista Dermatology & Therapy, ha rivelato che chi soffre di rosacea ha il 15 per cento di probabilità in meno di trovare lavoroil 10 per cento in meno di trovare l’anima gemella e addirittura il 13 per cento in meno di fare nuove amicizie.

La rosacea è infatti causa di ansia e stress, con conseguenze sulla vita e sull’emotività di chi ne soffre: l’88 per cento di chi è affetto da questa patologia infatti patisce ripercussioni a livello emotivo, il 78 per cento non si sente a proprio agio sul luogo di lavoro e il 77 per cento ha difficoltà a relazionarsi con gli altri, fino al 22 per cento che soffre di una vera e propria depressione.

«La rosacea e le patologie cutanee – riferisce Alison Vidimos, capo del Cleveland Clinic’s Department of Dermatology e membro del Dermatology and Plastic Surgery Institute, in un articolo pubblicato dal Daily Mail . possono avere effetti devastanti proprio sull’autostima. Colpisce gli adulti proprio nel periodo migliore della loro vita e li fa spesso sentire a disagio nel lavoro e nella socialità. Immaginate di avere un importante rossore sul viso anche quando non siete in imbarazzo, un bel problema per le persone affette da rosacea».

LE MACCHIE ROSSE SI POSSONO ELIMINARE CON IL LASER

Secondo i massimi esperti in medicina estetica e dermatologia il laser rappresenta la soluzione a questo tipo di problema, permettendo di risolverla in modo indolore e non invasivo. É quanto emerge da un monitoraggio condotto dal Quanta System Observatory su un panel di 20 esperti di dermatologia e medicina estetica, oltre che su 50 testate internazionali di attualità e salute, per scoprire come affrontare gli imbarazzanti effetti della rosacea e delle lesioni vascolari, le quali si stima colpiscano 350mila persone con un’età superiore ai 65 anni».

«Tra le lesioni vascolari si distinguono gli angiomi congeniti, nodulari o piani, gli angiomi acquisiti rubino e spider, le teleangectasie e la eritrosi», spiega Paolo Sbano, medico chirurgo presso la U.O.C. di Dermatologia del Policlinico Universitario Santa Maria alle Scotte di Siena e presso l’U.O.S.D. dell’Ospedale «Bel Colle» di Viterbo.

«Per tutti questi casi – continua – il Laser 585 che è il primo laser in grado di emettere la stessa lunghezza d’onda di un laser Dye, sia in modalità continua che pulsata e questo consentendo di eseguire trattamenti senza esiti di porpora o utilizzo la piattaforma Light EVO di Quanta System: il primo è specifico per lesioni rosse superficiali come angiomi piani, teleangectasie ed eritrosi, mentre il secondo per le lesioni scure/blu più profonde che necessitano di una lunghezza d’onda maggiore. L’età dei pazienti generalmente è tra i 30 e i 50 anni, allo stesso modo uomini e donne scelgono questo tipo di trattamento, anche se abbiamo registrato un aumento delle richieste da parte degli uomini».

La tecnologia laser è quindi la soluzione ideale per combattere le fastidiose lesioni vascolari e gli eccessivi arrossamenti del viso frutto di un’eccessiva dilatazione dei vasi sanguigni della pelle che, portando un flusso sanguigno eccessivo, invecchia precocemente e rischia di incorrere in malattie come l’eritrosi, la couperose e la temuta rosacea.

FONTE LA STAMPA

Foto di www.forumsalute.it

Ordine Professioni Infermieristiche
Via Giovanna Zaccherini Alvisi, 15/B
BOLOGNA (40138)
C.F. 80152320372

Telefono: 051/393840
Fax: 051/344267

Come arrivare

Leggi la Privacy Policy e contattaci all’indirizzo Mail: rpd@fclex.it
Telefono: 051.235733