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Nuova tecnica inverte menopausa e ringiovanisce ovaie

Nuova tecnica inverte menopausa e ringiovanisce ovaie

Nuova tecnica inverte menopausa e ringiovanisce ovaie
| lunedì 1 Agosto 2016

Presto le donne potrebbero non avere più limiti di tempo per fare un figlio.

E’ stata infatti messa a punto una tecnica innovativa che sembra in grado di invertire la menopausa e «ringiovanire» le ovaie. Ad aver mandato indietro l’orologio biologico del gentil sesso è stato Konstantinos Sfakianoudis, ginecologo della clinica per la fertilità Genesis Athens, in Grecia, e il suo team di ricerca. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista New Scientist.

Questa tecnica si è rivelata in grado di riavviare il ciclo mestruale e di permettere il rilascio di ovuli da fecondare.

IL «RINGIOVANIMENTO» DELLE OVAIE 

L’innovativo trattamento prevede iniezioni di plasma ricco di proteine (Prp), una miscela concentrata di sostanze del sangue che aiutano le cellule a crescere. Sappiamo già da tempo che Prp è in grado di stimolare la rigenerazione dei tessuti. Ora i ricercatori hanno dimostrato che è in grado di rigenerare anche le ovaie, ripristinandone anche la funzionalità. Prp è stato già iniettato nelle ovaie di donne in menopausa con risultati eccezionali. Dopo le iniezioni, sono ripartiti i cicli mestruali e sono stati prodotti ovuli pronti per essere fecondati.

MENOPAUSA INVERTITA ANCHE DOPO BEN 5 ANNI

«Ho avuto una paziente – racconta Sfakianoudis – che è entrata in menopausa 5 anni fa, all’età di 40 anni. Sei mesi dopo aver ricevuto iniezioni di Prp nelle sue ovaie, ha avuto il suo primo ciclo da quando è iniziata la menopausa». Fino ad oggi i ricercatori greci hanno prelevato tre ovociti dalla paziente, due dei quali sono stati fecondati con successo utilizzando gli spermatozoi del marito.

ARRIVATI A 3 OVOCITI FECONDATI, SARANNO IMPIANTATI NEL GREMBO

Fino ad allora gli altri due rimarranno congelati. Questa tecnica può però essere sfruttata anche in altri modi. Dopo l’iniezione di Prp nell’utero di sei donne che avevano subito aborti multipli e tentativi di fecondazione in vitro falliti, tre sono rimaste incinte attraverso la fecondazione in vitro e sono ora al secondo trimestre di gravidanza. Se il trattamento continuerà a mantenere le sue promesse, potrebbe potenzialmente consentire alle donne anziane e a coloro che sono entrate in menopausa precoce di concepire. Questo trattamento “offre una finestra di speranza alle donne in menopausa che saranno in grado di avere una gravidanza utilizzando il proprio materiale genetico”, dice Sfakianoudis.

DUBBI ETICI SULLA POSSIBILITA’ DI PROCREARE ANCHE IN ETA’ AVANZATA

«E’ potenzialmente molto eccitante», commenta Roger Sturmey della Hull York Medical School nel Regno Unito. «Ma apre anche questioni etiche su quello che è il limite massimo di età in cui si dovrebbe diventare madri», aggiunge. La maggior parte delle donne nasce con una media di due milioni di ovuli, che raggiungono di volta in volta la maturazione a ogni ciclo mestruale, fino alla menopausa. Una donna di 20 anni ha in genere 200.000 ovuli; a 30 sono già diventati 100.000; a 40 siamo sui 2.000 ovuli. Questo significa che la fertilità diminuisce significativamente con il passare dell’età. Il nuovo trattamento promette di superare questi limiti. Ma non tutti la considerano una buona idea.

Se da un lato infatti rappresenta un’opportunità importante per le donne che purtroppo vanno in menopausa precoce, ovvero in età ancora giovane, dall’altro lato non tiene conto che una gravidanza non è solo una questione di «ovuli fecondabili». Una donna in età avanzata correrà certamente più rischi di una donna giovane nel portare avanti una gravidanza in un utero che non è più giovane.

FONTE LA STAMPA

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