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OdontoPet, dal dentista con il cane

OdontoPet, dal dentista con il cane

OdontoPet, dal dentista con il cane
| mercoledì 13 Aprile 2016

Per combattere tanti tipi di fobie, a volte si possono superare grazie all’aiuto della pet-therapy. Alcune fobie sono state superate come quella di volare, il primo aeroporto è stato quello di Genova a sperimentare l’intervento dei quattrozampe a favore dei passeggeri timorosi, ma anche quella del dentista: il programma viene portato avanti dall’associazione ArchiPet, che sfrutta l’incredibile capacità di cani e gatti di ‘tranquillizzare’ chi si deve sottoporre a procedure mediche, in primis i bambini.

A Sestri Ponente, in collaborazione con lo studio dentistico della dottoressa Rosella Grillone, è partito il progetto OdontoPet che è molto all’avanguardia e ha voluto sperimentare l’idea.

Sonia Ricciu, a capo di ArchiPet ricorda che l‘odontofobia è riconosciuta dall’Organizzazione mondiale della sanità e anche in Italia può riguardare fino al 20% dei bambini che necessitano di cure dentistiche. Ci sono alcuni bambini che non consentono al medico nemmeno di farsi guardare in bocca, con gravi problemi per la loro salute. Si è pensato che, dopo l’esperienza positiva dell’aeroporto Colombo di Genova, si poteva sperimentare i benefici della pet-therapy contro altre fobie. Le esperienze avvenute all’ospedale pediatrico Meyer di Firenze e a Grossetto hanno confermato che non ci sono pericoli di infezione.

Sono stati trattati 8 bambini e i risultati sono stati molto positivi e anche i genitori sono rimasti colpiti dai risultati.

Lea, pastore australiano di 3 anni, nella sala d’aspetto si è fatta a sua volta ‘visitare’ dai piccoli pazienti e poi li ha accompagnati sulla poltrona del dentista, facendosi accarezzare.

In pet-therapy solitamente vengono impiegati cani di razza Golden Retriever oppure anche meticci. Prima di procedere, racconta Sonia Ricciu, Lea è stata portata allo studio dentistico per farle sentire odori e rumori tipici, in modo che si abituasse anche se ben addestrata , inoltre, vi sono alcune raccomandazioni delle linee guida che consigliano di non far ‘lavorare’ il cane per oltre un’ora.

Presto si vorrà provare questa esperienza anche con i gatti, che si potranno far ‘accomodare’ sulle gambe del paziente conclude Sonia Ricciu.

Fonte: Adnkronos

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