L’osteoporosi e’ un nemico temibile che, troppo spesso, viene ancora largamente sottovalutato dalla popolazione femminile, che non conosce in modo approfondito le sue possibili conseguenze.
Con l’obiettivo di colmare questo vuoto, da sei anni si svolge la campagna di informazione ”Stop alle Fratture” che, da oggi, si presenta agli utenti con un sito web rinnovato www.StopalleFratture.it e una pagina Facebook dedicata www.facebook.com/StopalleFratture.
“L’osteoporosi, in Italia, colpisce 3,5 milioni di donne- afferma la Prof.ssa Silvia Migliaccio, Unita’ di Endocrinologia, Dipartimento di Scienze Motorie, Umane e della Salute, Universita’ Foro Italico di Roma e membro del Board Scientifico Stop alle Fratture- Ecco perche’ e’ davvero opportuno rilanciare le iniziative della campagna in occasione della Prima Giornata della Salute della Donna. Infatti, ogni anno, si verificano circa 100.000 fratture di femore, dovute alla fragilita’ ossea, forma severa dell’osteoporosi”. Non solo, ma la fragilita’ ossea influenza negativamente e gravemente la durata e la qualita’ della vita delle donne che ne soffrono. Questa patologia, infatti, puo’ dar luogo a una o piu’ fratture, come la frattura al collo del femore o delle vertebre, che possono verificarsi anche per un minimo sforzo, come sollevare la borsa della spesa o, in alcuni casi, anche senza alcun trauma.
Con l’obiettivo di promuovere la prevenzione verso tutta la popolazione, il sito web e la pagina facebook contengono informazioni, consigli, approfondimenti e video realizzati da alcuni dei maggiori esperti nazionali sia di ortopedia, sia di malattie metaboliche dell”osso.
Non solo, sul sito web e’ disponibile anche il Defra Test online, test di autodiagnosi per valutare il rischio personale (basso, medio, elevato, molto elevato) di fratturarsi nei successivi 10 anni. “Particolare preoccupazione ha generato il dato, pubblicato dall’Aifa (Agenzia Italiana del Farmaco- aggiunge la Prof.ssa Giuseppina Resmini, Responsabile Centro per lo Studio dell’Osteoporosi e delle Malattie Metaboliche dell”Osso, U.O. di Ortopedia e Traumatologia. A.O. Ospedale di Treviglio-Caravaggio (Bg) e membro del Board Scientifico Stop alle Fratture- secondo il quale circa il 70% dei pazienti fratturati di femore sottoposti ad intervento chirurgico non segua poi un adeguato Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale (Pdta).
Addirittura, stando alle ultime stime, si calcola che nei prossimi 40 anni, in assenza di percorsi diagnostici e terapeutici mirati per la popolazione a rischio, anche in Italia assisteremo al raddoppiare dell’incidenza delle fratture da fragilita’ ossea”. Come precisa la Prof.ssa Resmini, quotidianamente si presentano molte pazienti anche con piu’ fratture, che non sono mai state curate per la fragilita’ ossea. Fratture vertebrali, di omero e di polso, spesso considerate, a torto, solo banali incidenti o naturali conseguenze dell”invecchiamento. Anche la piu’ temuta frattura di femore viene spesso considerata risolta con il solo intervento chirurgico. Da queste premesse risulta chiara l’importanza della prevenzione e di una corretta informazione, anche attraverso campagne educazionali, come nel caso di ”Stop alle Fratture”, che permettono di affrontare in maniera appropriata una patologia complessa e dagli esiti potenzialmente molto gravi.
“Tuttavia, non bisogna pensare che l”osteoporosi severa sia solo una malattia al femminile- conclude il Prof. Alfredo Nardi, gia’ responsabile della Uos Dipartimentale Patologia Osteoarticolare, Azienda Ulss 18 Rovigo e membro del Board Scientifico Stop alle Fratture- Infatti, si stima che circa 1,5 milioni di uomini ne possano soffrire, e questo dato e’ destinato a crescere in prospettiva, per l’allungamento della vita media”. (Dire)