Sebbene in Europa non e’ piu’ un problema, la malaria al mondo uccide ancora. E’ questa la denuncia delle associazioni che ad oggi si occupano di un problema che nel solo 2015 ha coinvolto 214 milioni di persone e fatto 438 mila vittime.
Un fenomeno che coinvolge soprattutto l’Africa subsahariana, dove secondo l’Organizzazione mondiale della sanita’ si registrano l’88 per cento dei casi di malaria e il 90 per cento dei decessi ad essa correlati.
I bambini con meno di 5 anni sono i piu’ vulnerabili: sette decessi su dieci si verificano in questa fascia di eta’ e quasi un bambino su 5 muore prima dei 5 anni a causa della malaria. A rilanciare l”allarme e chiedere piu” attenzione a livello internazionale e’ Amref e i Medici con l’Africa Cuamm in occasione del 25 aprile, giornata del World Malaria Day.
“Mentre l’Europa e’ ormai “malaria free” e la malattia trasmessa dalle temibili zanzare fa parte della sua storia, in Africa la malaria e’ un problema attuale, che uccide migliaia di persone – spiega Amref -. Accanto alle perdite umane, la diffusione della malattia genera dei costi notevoli tanto per gli individui che da essa vengono colpiti, quanto per la spesa pubblica dei loro Paesi. Tutto questo contribuisce a rendere il percorso di crescita nazionale complesso e accidentato”.
L”impegno dei Medici con l’Africa Cuamm, invece, ha portato nel 2015 a 89 mila trattamenti in ambulatorio e 20 mila ricoveri per malaria registrati nei 7 paesi di intervento del Cuamm.”Nei16 ospedaliin cui Medici con l”Africa Cuamm e’ presente inAngola,Etiopia,Mozambico,Tanzania,Sierra Leone,SudSudan,Uganda,il 30 per cento dei ricoveri e’ dovuto alle forme gravi di malaria – spiega una nota dell”organizzazione -, con punte del50 per centonegli ospedali diYirole Cueibet inSud Sudane in quello di Aber, in Uganda.
Nei 16 ospedali nel 2015 sono stati circa20 mila i pazienti ricoveratiper malaria e89 mila quelli curati in ambulatorio. I ricoveri, pero’, riguardano solo i casi piu’ gravi, spiegaFabio Manenti, responsabile del settore progetti di Medici con l’Africa Cuamm. “Ci sono poi le persone ammalate non ricoverate, che sono o potrebbero essere curate attraverso la semplice terapia orale”. Curare la malaria si puo’, spiegano le organizzazioni, ma il problema e’ molto spessogarantire l’accesso alle terapieper le persone ammalate che vivono lontane dagli ospedali, nelle zone rurali e isolate che sono spesso anche quelle piu’ colpite. “Ancora piu’ importante e’ lavorare sulla prevenzione – spiega Medici con l’Africa Cuamm -, attraverso la distribuzione e la sensibilizzazione sull’uso di strumenti semplici: zanzariere, repellenti, campagne di disinfestazione delle abitazione dalle zanzare”. (DIRE)