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Cambiano le modalità di utilizzo, ma di sangue c’è sempre bisogno. Anche in estate!

Cambiano le modalità di utilizzo, ma di sangue c’è sempre bisogno. Anche in estate!

Cambiano le modalità di utilizzo, ma di sangue c’è sempre bisogno. Anche in estate!
| mercoledì 19 Luglio 2017

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Il fabbisogno di sangue, negli anni più recenti, ha cambiato il proprio profilo. Il consumo di globuli rossi concentrati, ad esempio, si è ridotto, in relazione alla maggiore appropriatezza del loro utilizzo e alla minore invasività delle nuove tecnologie chirurgiche. Stabile, invece, il fabbisogno di piastrine, in particolare per la cura delle patologie onco-ematologiche. E’ mutata anche la necessità dei diversi gruppi sanguigni in relazione agli emocomponenti. I gruppi AB e B, ad esempio, sono meno richiesti per la donazione di globuli rossi e di più per la donazione di plasma, mentre per altri, come i gruppi O e A, accade il contrario.

L’attenzione del sistema sangue dell’Emilia Romagna è rivolta, oggi, alla pianificazione della raccolta in base al fabbisogno effettivo e, quindi, ad un utilizzo più appropriato ed efficiente dei prodotti delle donazioni. Ciò significa che bisogna prestare attenzione alla donazione di sangue intero, ma anche alla raccolta di emocomponenti, in particolare plasma, dal quale si ricavano farmaci salvavita.

L’autosufficienza rispetto al fabbisogno di donazioni richiede una collaborazione sempre più stretta tra i Servizi Trasfusionali, che devono prevedere il fabbisogno, e le Associazioni e Federazioni che orientano la chiamata dei donatori sulla base di queste stime. E’ questa la ragione per cui le donazioni si effettuano a seguito di prenotazione, concordando con il donatore giorno e ora dell’appuntamento, in maniera da assicurarsi i gruppi sanguigni effettivamente necessari.

La cultura del dono ha bisogno di continuare a crescere, e ciò richiede capacità di aggiornamento costante e in tempo reale da parte del sistema. Oltre a preoccuparsi delle singole donazioni, è indispensabile sostituire i donatori che smettono di donare per limiti d’età, motivi sanitari o esigenze personali. Ciò significa garantire al sistema, nell’area bolognese, almeno 3.000 nuovi donatori ogni anno. Il ruolo delle Associazioni e Federazioni di volontariato è, quindi, quanto mai determinante per sostenere e promuovere la cultura della solidarietà in un ambito così rilevante per i servizi sanitari e per l’intero tessuto sociale.

Fonte: Ausl Bologna

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