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Gioco d’azzardo: dai rischi alla prevenzione, ecco quello che c’è da sapere

Gioco d’azzardo: dai rischi alla prevenzione, ecco quello che c’è da sapere

Gioco d’azzardo: dai rischi alla prevenzione, ecco quello che c’è da sapere
| mercoledì 19 Luglio 2017

1aaMILANO – Tutto quel che si può sapere sul gioco d’azzardo: dati, leggi italiane ed europee, progetti di prevenzione e cura, associazioni. Da oggi è scaricabile dal sito del Coordinamento delle comunità d’accoglienza lo “Year book 2016. Rischi da giocare”. Uno dei capitoli più importanti è quello che contiene i risultati dell’indagine nazionale sui progetti e servizi delle organizzazioni, aderenti al Cnca, dedicati alla prevenzione e alla cura delle persone affette da dipendenza dal gioco patologico.

Su 260 enti, sono 40 quelli che se ne occupano e hanno complessivamente 97 progetti o servizi. Di questi, 52 sono interventi di prevenzione, 31 di trattamento e 14 misti. Sono concentrati soprattutto nel nord Italia, in particolare in Emilia Romagna (32) e in Lombardia (29). “Con questo volume vogliamo offrire dentro e fuori dalla nostra Federazione, strumenti utili ed efficaci ad affrontare questa nuova emergenza sociale -scrive nella presentazione don Armando Zappolini, presidente del Cnca-. Siamo partiti dai dati e dalla legislazione fino ad arrivare a raccontare le nostre esperienze nel campo della prevenzione del gioco d’azzardo, proponendo anche strumenti innovativi d’intervento e raccomandazioni per gli operatori e per chi si occupa di progettazione”.

Nel volume si trovano altri dati, frutto di ricerche svolte in Italia o all’estero. Sono già noti, ma inseriti in un’unica pubblicazione si rivelano ancora più significativi. Come lo studio campionario Ipsad 2013-2014 su stili di vita e comportamenti a rischio, che rileva che in Italia quasi 17 milioni di 15-64enni (equivalente ad una prevalenza del 42,9%) ha giocato d’azzardo almeno una volta e di questi oltre 5,5 milioni sono giovani adulti di 15-34 anni (pari al 42,7%). Oppure il test Cpgi (Canadian problem gambling index), che evidenzia come poco meno del 15% dei giocatori 15-64enni ha un comportamento di gioco definibile “a basso rischio”, il 4% è “a rischio moderato” e l’1,6% “problematico”, mostrando una percentuale superiore tra i giocatori maschi (6% contro 4% delle donne).

E poi lo studio campionario Espad Italia, realizzato dall’Istituto di Fisiologia Clinica del Consiglio Nazionale delle Ricerche (IFC-CNR) fin dal 1999 su un campione rappresentativo di studenti delle scuole secondarie di secondo grado, pubbliche e parificate: nel 2015, ha evidenziato che poco meno della metà degli studenti di 15-19 anni (48,5%, pari a circa 1,2 milioni studenti) ha giocato d’azzardo almeno una volta nella vita e che il 41,7% (poco più di 1 milione) l’ha fatto nell’anno antecedente la rilevazione.

Infine, secondo i Monopoli di Stato alle Slot sono stati persi 6.230 milioni di euro e alle VLT 2.779 milioni di euro; dividendo queste somme per il numero di apparecchi in Italia (380.000 slot e 50.000 VLT), emerge che i soldi persi dai giocatori in una singola slot sono stati 16.394 euro, mentre i soldi persi in ogni Videolottery sono pari a 55.580 euro. Nel solo 2014 in Italia sono stati venduti 1.902.937.618 tagliandi di Gratta e Vinci, pari a 60,3 biglietti per ogni secondo di ogni giorno e di ogni notte dell’anno, corrispondenti ad un totale di 5,2 milioni di Gratta e Vinci venduti in Italia ogni giorno. (dp)

Fonte Redattore Sociale (www.redattoresociale.it)

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