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Schizofrenia, in Italia prima terapia da 4 somministrazioni/anno

Schizofrenia, in Italia prima terapia da 4 somministrazioni/anno

Schizofrenia, in Italia prima terapia da 4 somministrazioni/anno
| martedì 4 Luglio 2017

Con i Lai, Long Acting Injectables, farmaci a lunga durata d’azione (DIRE – Notiziario settimanale Psicologia) Roma, 4 lug.

trovare-lavoro1-600x400Il loro grande sogno e’ la liberta’. Liberta’ di organizzare il proprio tempo, di immaginare un futuro, di avviare nuovi progetti. Ma nella realta’ quotidiana i pazienti con schizofrenia e malattia psicotica convivono soprattutto con il peso di una terapia da non saltare mai per evitare una ricaduta, un nuovo episodio psicotico che comporta il ricovero e fa crollare con un soffio il castello della vita faticosamente ricostruito.

In anni recenti, pero’, la cura delle psicosi e’ cambiata grazie all’avvento dei Lai – Long Acting Injectables, farmaci a lunga durata d’azione, che permettono intervalli di somministrazione piu’ lunghi rispetto ai farmaci orali e grazie ai quali il paziente non e’ piu’ condizionato dall’assunzione giornaliera della terapia.

La novita’, disponibile ora anche in Italia con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto di rimborsabilita’, e’ paliperidone palmitato trimestrale, la prima terapia antipsicotica da 4 somministrazioni all’anno. “Oggi le prospettive e l’orizzonte dei pazienti si allargano significativamente con l’arrivo della prima terapia trimestrale di paliperidone palmitato- spiega Andrea Fagiolini, Professore Ordinario di Psichiatria, Universita’ degli Studi di Siena- una somministrazione limitata a sole 4 volte l’anno, un vero e proprio ‘respiro di aria fresca’ per i pazienti e per gli stessi medici, sempre piu’ liberi dal pensiero della terapia, della non aderenza e delle possibili ricadute.

Con la nuova terapia trimestrale il periodo libero dall’obbligo di assumere il farmaco antipsicotico triplica rispetto ai Lai gia’ disponibili e moltiplica di ben 90 volte rispetto alle terapie orali, pur garantendo una capacita’ almeno equivalente nel mantenere il paziente libero da ricadute e aprendo in questo modo un’opportunita’ maggiore per programmare, recuperare le dinamiche sociali e ricostruire i legami affettivi”.

La schizofrenia comporta un’enorme sofferenza: la distorsione della percezione compromette la capacita’ mentale e il senso di individualita’ della persona, la sua risposta affettiva e la capacita’ di riconoscere la realta’, di comunicare e di relazionarsi con gli altri.

“La terapia trimestrale e’ un passo avanti non solo per la qualita’ di vita ma anche dal punto di vista clinico, perche’ l’aderenza al trattamento, favorita da una terapia di 4 somministrazioni all’anno, puo’ diminuire il tasso di ricadute, come dimostrano gli studi clinici effettuati.

barbed-wire-1408454_960_720-600x400-320x213-600x400E questo e’ vero soprattutto se il trattamento viene iniziato tempestivamente dopo la diagnosi- dichiara Andrea Fagiolini- ogni nuovo episodio psicotico infatti aumenta il rischio di episodi successivi e le ricadute rappresentano il problema principale nella gestione della malattia psicotica, verificandosi nella gran parte dei pazienti. Instaurare precocemente una terapia adeguata puo’ migliorare la gestione della malattia e diminuire il tasso di ricadute: i sintomi della schizofrenia possono essere arginati fin dalla diagnosi grazie a terapie sempre piu’ efficaci e maneggevoli come i Lai, che attualmente vengono utilizzati gia’ all’inizio del percorso di trattamento per aumentare le chance di una vita normale per i pazienti”.

Paliperidone palmitato trimestrale e’ ora disponibile anche in Italia, dopo essere stato approvato dalla Commissione Europea a maggio 2016 per il trattamento della schizofrenia nei pazienti adulti in condizioni clinicamente stabili con paliperidone palmitato a somministrazione mensile. Il modello farmaco-economico di costo-efficacia dimostra che paliperidone palmitato trimestrale determina un miglioramento della qualita’ di vita, in termini di ricadute, eventi avversi e preferenza del paziente, continua Janssen Italia. Lo sviluppo di paliperidone palmitato trimestrale e’ solo l’ultimo passo dei 60 anni in psichiatria di Janssen, azienda farmaceutica di Johnson & Johnson: una storia di ricerca & sviluppo per le malattie mentali che comincia nel 1953 quando il suo fondatore, il Dottor Paul Janssen, poi scomparso nel 2003, inizia a occuparsi di disturbi mentali e, nello specifico, di schizofrenia.

Oggi, Janssen si afferma come una delle principali aziende attive in questo campo: nei suoi Centri di Ricerca, infatti, si lavora con l’obiettivo di identificare nuovi target per determinate patologie mentali come la depressione, l’insonnia e la schizofrenia. Altra importante mission dell’azienda e’ unire l’efficacia terapeutica dei propri farmaci con la riabilitazione e il reinserimento nella societa’ dei pazienti.

“Questa nuova terapia e’ frutto di un impegno costante dell’azienda in ricerca e sviluppo, con l’obiettivo di offrire soluzioni che rendano la vita migliore al paziente. Non ci siamo mai fermati, da 60 anni a questa parte, nel perseguire un progressivo miglioramento che, passo dopo passo e anno dopo anno, porti a risultati concreti.

L’area salute mentale ne e’ un chiaro esempio: nel punto da cui siamo partiti c’era una situazione in cui questi malati venivano isolati e rinchiusi in manicomi, ora siamo arrivati a parlare di una terapia di 4 volte l’anno. Janssen ha avuto un ruolo centrale in questa rivoluzione- ha commentato Massimo Scaccabarozzi, presidente e amministratore Delegato Janssen Italia- Paliperidone palmitato iniezione trimestrale ha la potenzialita’ per comportare un risparmio di costi per la struttura che lo utilizza. Questo perche’ il costo mensile della terapia rimane invariato: questa innovazione non determinera’ alcun costo aggiuntivo per il Sistema Sanitario, con in piu’ il vantaggio di poter generare un risparmio grazie alla riduzione dei costi correlati alla gestione del paziente, con un minor rischio di ricadute”. (Wel/ Dire)

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