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“Se ti ama ti picchia”, in Russia depenalizzate le violenze domestiche

“Se ti ama ti picchia”, in Russia depenalizzate le violenze domestiche

“Se ti ama ti picchia”, in Russia depenalizzate le violenze domestiche
| sabato 28 Gennaio 2017

violenza_donnaROMA – “Se ti picchia, ti ama” è un vecchio proverbio russo che oggi ha trovato applicazione anche all’interno del codice legislativo del Paese. La Duma infatti ha deciso di declassare da ‘reato penale’ a ‘illecito amministrativo‘ le violenze domestiche, che ora saranno punite con una multa che oscilla tra gli 80 e i 470 euro e dai 10 ai 15 giorni di detenzione (oppure, dalle 60 alle 120 ore di servizi sociali). Con buona pace dei diritti delle vittime, che solo se aggredite “ripetutamente” e nell’arco dello stesso anno potranno sperare di vedere l’aggressore condannato a due anni di carcere. Anche il “teppismo” può costituire un’aggravante.

La riforma ora deve passare al Senato e infine alla firma del Presidente Putin, ma dato che l’approvazione di oggi è giunta da una larghissima maggioranza – 380 voti favorevoli contro solo tre contrari – è logico supporre che l’esito sia ormai scontato. “Le liti in famiglia non costituiscono necessariamente violenza domestica” è stata la spiegazione data dal portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ai giornalisti, spaccati come i politici e i cittadini su quella che è stata ribattezzata ‘la legge dello schiaffo’.

“Questa legge afferma che la violenza è una norma di comportamento” ha detto Yuri Sinelshchikov, deputato di sinistra nel corso del dibattito in aula. Secondo l’avvocato per i diritti delle donne Mari Davtyan invece questo provvedimento manda un messaggio pericoloso, secondo cui “lo stato non considera le violenze domestiche sbagliate”. I sostenitori della riforma hanno insistito infatti nel dire che lo Stato non deve entrare “nelle questioni di famiglia“, posizione con cui concorda il 19% della popolazione stando a un sondaggio condotto dall’Istituto statale VTsIOM.

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