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Infermiere di famiglia e di comunità “vettore” di equità sociosanitaria

Infermiere di famiglia e di comunità “vettore” di equità sociosanitaria

Infermiere di famiglia e di comunità “vettore” di equità sociosanitaria
| venerdì 1 Dicembre 2023

Successo di partecipazione e di pubblico all’evento formativo “Persone, Prossimità e Relazioni di cura:
nuove strade per la Comunità”
organizzato nella giornata di ieri dal Coordinamento regionale degli OPI ER insieme all’Associazione “Prima la comunità”.

 Il Coordinamento regionale OPI con tutti i suoi presidenti provinciali, sostiene con forza la Riforma dell’assistenza territoriale e insieme un cambio di paradigma che vada incontro alle esigenze del cittadino. Se infatti negli ospedali si cura in modo prestazionale, nel territorio si parla di una presa in carico per la comunità e di esempi concreti di politiche di welfare.

Modelli e buone pratiche sono stati diffusi durante le varie fasi del convegno che ha visto la registrazione di centinaia di infermieri da tutta la regione e con il collegamento da remoto della Presidente della FNOPI Barbara Mangiacavalli. La presidente ha condiviso con i presenti la necessità di un percorso formativo e universitario che rafforzi le competenze specialistiche e trasversali di una figura, quella dell’infermiere di comunità e di famiglia, che sarà sempre più centrale nell’equipe di cura.

 

L’evento è stato proprio una “full immersion”, una giornata di studio e di confronto tra gli infermieri ma non solo, con uno sguardo al futuro dell’assistenza territoriale e comunitaria e relatori di spessore: docenti universitari, esperti, presidenti di associazioni a livello regionale e nazionale.

La centralità della figura infermieristica nella prossimità è stata al centro delle parole dell’assessore alle politiche della salute della Regione Emilia-Romagna Raffaele Donini che ancora una volta è pronto a condividere nuovi percorsi e nuove sfide con il coordinamento regionale degli infermieri. Due le promesseavere le nomine dei nuovi direttori assistenziali nei vertici strategici aziendali nelle prossime settimane in tutta la regione ed implementare i nuovi corsi di Laurea magistrale ad indirizzo clinico.

 

Sempre in mattinata è intervenuto per portare i suoi saluti Alberto Talamo, presidente del Comitato Unitario regionale delle Professioni che vuole essere un “aggregatore di professioni e competenze tecniche e intellettuali di cui lo stesso OPIBO è parte integrante e attiva nella ridefinizione, assieme alla Regione, degli obiettivi per la sanità del futuro.

I lavori del convegno sono proseguiti con grande interesse e con momenti di interazione da parte del pubblico durante il pomeriggio.

Protagoniste le testimonianze territoriali e il racconto delle esperienze di infermieristica di famiglia e di comunità nelle diverse province della nostra regione come ad esempio il condominio solidale.

A coordinare i diversi talk è stata la vicepresidente OPIBO Maria Cristina Pirazzini.

Tra i relatori della sessione pomeridiana il docente universitario Francesco Longo SDA Bocconi di Milano e Tonino Aceti presidente dell’associazione Salutequità il quale ha descritto la figura dell’infermiere di famiglia e di comunità come vettore di equità sociosanitaria.

 

Soddisfatto il presidente dell’Ordine delle professioni infermieristiche Pietro Giurdanella il quale ha detto:

“Prendo in prestito le parole di Francesco Longo “La comunità è fidarsi degli altri” per concludere un’intensa ed emozionante giornata di formazione, promossa dal Coordinamento regionale degli OPI ER, che ha voluto mettere al centro il valore della comunità per una nuova risposta ai bisogni di salute dei cittadini”.

Ancora una volta il DM 77, una delle leggi più importanti del PNRR, rappresenta il nodo centrale del paradigma del cambiamento e dell’infermiere di comunità come attivatore di rete comunitaria.

Gli Infermieri sono uniti e compatti a sostegno di un nuovo Patto Sociale, dove il welfare non si esaurisca nelle prestazioni, ma contribuisca attivamente a riformulare i modi della convivenza sociale per ricostruire un adeguato sistema di responsabilità.

 

 

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