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Aperitivi, shottini, alcolici: le serate che portano alla “drunkoressia”

Aperitivi, shottini, alcolici: le serate che portano alla “drunkoressia”

Aperitivi, shottini, alcolici: le serate che portano alla “drunkoressia”
| domenica 31 Luglio 2016

Sono 300mila i giovani coinvolti nella nuova emergenza generazionale. Quattro bevande alcoliche in una sola serata rappresentano un alto rischio per la salute.

disco

Prima un aperitivo. Poi un calice di vino: magari bianco, in piena estate. Poi via con i superalcolici: il primo cocktail, uno «shottino», il secondo cocktail. Per chiudere a fine serata con un amaro. Potrebbe essere riassunto così il comportamento di un giovane praticante della «drunkoressia», tendenza che porta a consumare eccessive quantità di alcol, spesso in assenza di cibo. Il comportamento, iniziatosi a diffondere nei college americani, è oggi in voga anche in Italia, dove sarebbero trecentomila i giovani colpiti dall’ultima emergenza generazionale. L’estate è un periodo più intenso, vista l’abitudine dei teenager a tirar tardi con cadenza quotidiana.

CON QUATTRO BICCHIERI SI METTE GIA’ A RISCHIO LA PROPRIA SALUTE 

Proprio dagli Stati Uniti, dove il fenomeno ha preso piede, arrivano gli ultimi dati riguardanti la «drunkoressia». A presentarli, nel corso del meeting annuale sulle malattie alcol-correlate, è stata Dipali Rinker, ricercatrice al centro di salute pubblica dell’Università di Houston. Da un’indagine curata personalmente reclutando giovani studenti nel medesimo ateneo e online (1184 in totale), la scienziata ha dimostrato che otto universitari su dieci erano stati protagonisti di almeno un’abbuffata alcolica negli ultimi tre mesi.

Dati preoccupanti, se si considera l’impatto negativo che ha l’alcol sulla salute: soprattutto se assunto in dosi massicce. Si parla di «drunkoressia» ogni qual volta si consumano almeno quattro (o più) bevande in una sola serata. Un comportamento che, secondo la psicologa, viene adottato per «ubriacarsi più velocemente e perdere i freni inibitori». Spesso l’eccessivo consumo di alcol si accompagna al consumo nullo o trascurabile di cibo, alla tendenza a indurre il vomito e al consumo di lassativi o diuretici.

PIÙ A RISCHIO GLI STUDENTI CHE VIVONO LONTANI DAI GENITORI

Ecco spiegato il non raro abbinamento tra la «drunkoressia» e alcuni disturbi del comportamento alimentare: in primis l’anoressia e la bulimia nervosa. Sì, perché, sembrerà strano, ma i giovani che trangugiano alcol in quantità spropositate sono spesso dei cultori della forma fisica, si allenano con estrema regolarità e mangiano con parsimonia. Ma di fronte all’alcol, perdono qualsiasi forma di controllo.

Finora la «drunkoressia» risultava una pratica molto più frequente tra le donne, mentre l’ultima indagine ha svelato come in realtà «i ragazzi tendano a consumare eccessive quantità di alcol nella stessa frequenza, se non con probabilità maggiori, che si riscontra tra le coetanee». Questo probabilmente perché «gli uomini sono più portati a mettersi alla prova adottando comportamenti rischiosi per la propria salute».

Vivere fuori di casa può agevolare la diffusione della cattiva abitudine, talvolta considerata – erroneamente – un modo per facilitare la costruzione di nuovi rapporti sociali: questo il quadro emerso ponendo a confronto i dati raccolti tra i giovani che vivevano nei campus e chi invece frequentava l’università continuando ad abitare coi propri genitori.

QUALI SONO I RISCHI PER LA SALUTE

Diverse sono le insidie dietro l’angolo, per la salute. Buttare giù quattro (o più) bicchieri di bevande alcoliche in una sola serata può accrescere la probabilità di incappare in litigi e colluttazioni all’interno di un locale, per esempio. Ma anche l’eventualità di incorrere in un incidente stradale, per cui l’eccessivo consumo di bevande alcoliche rappresenta il principale fattore di rischio.

A ciò occorre aggiungere che preferire l’alcol al cibo può esporre l’organismo a deficit di vitamine e di sali minerali, oltre che a un eccessivo introito di chilocalorie prive di alcun valore nutrizionale. Questo per quanto riguarda i danni acuti, cui occorre aggiungere le conseguenze croniche che vanno daipossibili danni neurologici (soprattutto nei minorenni) ai contraccolpi per il fegato: con la cirrosi epatica che rappresenta il primo fattore di rischio per il tumore del fegato.

Per sapere oltre quali dosi il consumo diventa eccessivo, basta rifarsi alle linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità: gli uomini adulti non dovrebbero andare oltre i due bicchieri di vino al giorno (o una lattina di birra o un bicchierino di superalcolico), le donne fermarsi alla metà delle quantità indicate. Divieto assoluto per gli adolescenti prima del quindicesimo anno di vita. Qualche strappo alla regola si può consumare dopo i sedici anni e, negli adulti, una volta superati i sessantacinque anni.

Fonte: La Stampa

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